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Con l’entrata in vigore del Codice Identificativo Nazionale (CIN) nel 2024, il settore degli affitti brevi in Italia sta affrontando una significativa trasformazione normativa. Questo nuovo codice, che sostituisce i precedenti Codici Identificativi Regionali (CIR), rappresenta un passo importante verso la standardizzazione e la regolamentazione delle strutture ricettive su tutto il territorio nazionale. Vediamo nel dettaglio cosa comporta questa novità per i proprietari e i gestori di immobili destinati agli affitti brevi.

Cos’è il Codice CIN e a Cosa Serve?

Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è un codice alfanumerico univoco assegnato a ogni immobile utilizzato per scopi turistici, comprese strutture alberghiere, extralberghiere, case vacanze, affittacamere, e altre tipologie simili. Questo codice è stato introdotto con l’obiettivo di creare una Banca Dati Nazionale che contenga informazioni dettagliate su tutte le strutture ricettive presenti in Italia, migliorando così la trasparenza e la tracciabilità nel settore.

Come si Richiede il Codice CIN?

La richiesta del CIN è un processo completamente automatizzato, gestito dal Ministero del Turismo attraverso la piattaforma online della Banca Dati Strutture Ricettive (BDSR). Per ottenere il CIN, i proprietari o i gestori devono presentare una domanda che include i dati catastali dell’immobile e una certificazione di conformità ai requisiti di sicurezza. È possibile accedere al portale tramite credenziali digitali SPID o Carta d’Identità Elettronica (CIE).

Chi Deve Richiedere il CIN?

L’obbligo di ottenere il CIN riguarda tutti i proprietari e i gestori di strutture ricettive, sia imprenditoriali che non imprenditoriali. Questo include una vasta gamma di strutture, dalle case vacanze agli agriturismi, agli affittacamere, e anche coloro che gestiscono più immobili tramite delega del proprietario.

Obblighi di Esposizione e Sanzioni

Una volta ottenuto, il CIN deve essere esposto all’esterno della struttura ricettiva e incluso in ogni annuncio pubblicitario, sia online che offline. La mancata esposizione o l’omissione del codice negli annunci può comportare sanzioni significative, con multe che variano da 500 € a 5.000 €. Inoltre, pubblicizzare una struttura senza il regolare possesso del CIN può portare a multe ancora più severe, fino a 8.000 €.

Novità Normative e Sicurezza

Oltre all’introduzione del CIN, il 2024 vede l’implementazione di norme di sicurezza più rigide per gli affitti brevi. Tutte le strutture devono ora essere dotate di estintori e rilevatori di gas e monossido di carbonio certificati, installati da professionisti qualificati.

Conclusione

L’introduzione del Codice Identificativo Nazionale (CIN) rappresenta un cambiamento cruciale per il settore degli affitti brevi in Italia. Questa misura, insieme ai nuovi requisiti di sicurezza, mira a migliorare la regolamentazione e la sicurezza delle strutture ricettive, garantendo maggiore trasparenza e protezione sia per i proprietari che per i clienti. Chiunque gestisca o possieda immobili destinati agli affitti brevi deve prepararsi per conformarsi a queste nuove normative entro settembre 2024, onde evitare pesanti sanzioni.

Per ulteriori dettagli su come ottenere il CIN e per una guida completa sui nuovi obblighi normativi, puoi visitare il sito ufficiale del Ministero del Turismo

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